Il robot Sophia diventa artista. Ecco le opere che vanno all’asta

Rebubblica, March 16, 2021

L’androide il 23 marzo metterà in vendita alcuni ritratti dell’artista Andrea Bonaceto rielaborati dalla sua intelligenza artificiale. “Le reti neurali a volte sono imprevedibili e non abbiamo idea del perché Sophia dipinga in questa maniera”, racconta lui. Benvenuti nell’era dell’Nft, non-fungible token, la firma crittografica che rende unici i contenuti digitali.

 

L’ultima svolta di Sophial’androide della Hanson Robotics, riguarda l’arte. Il 23 marzo le sue opere digitali andranno all’asta sul sito Niftygateway, presentate dalla galleria di Los Angeles Iv Gallery. Le hanno rese uniche grazie al sistema Nft, ‘non-fungible token’, firma crittografata basata su blockchain che ne attesta l’unicità. Strumento che sta facendo girare la testa a tanti da quando il primo messaggio su Twitter del cofondatore Jack Dorsey è stato messo in vendita ricevendo il 6 marzo un’offerta da 2,5 milioni di dollari. Spiccioli rispetto a quanto fatto da Mike Winkelmann, noto come Beeple, che in un’asta di Christie's cinque giorni dopo ha venduto il suo quadro Everydays: The First 5000 Days a 69 milioni di dollari. Non era la prima volta che un’opera certificata Nft veniva acquistata, ma nessuno era mai arrivato a tanto.

 

E così, in questo marzo di gloria per l’Nft, eccoci a Sophia e alla sua nuova carriera nel mondo delle gallerie e delle aste. I suoi quadri sono rielaborazioni dei ritratti, sempre fatti di pixel, dell’artista italiano Andrea Bonaceto, 31 anni, originario di Viareggio, a Londra dal 2013. “Ha interpretato i miei disegni con la sua intelligenza artificiale (Ai), iniziando dal ritratto dello stesso David Hanson, colui che l’ha creata”, spiega Bonaceto via telefono dall’Inghilterra. “Le reti neurali a volte sono imprevedibili e non abbiamo idea del perché Sophia dipinga in questa maniera”. 

 

Bisogna saper distinguere nel mondo dei robot fra ricerca, industria e spettacolo. Sophia appartiene a quest’ultimo ambito. E’ una celebrità apparsa allo Jimmy Fallon Show negli Stati Uniti e da Ivan Urgant in Russia. Con lei ha flirtato su YouTube Will Smith due anni fa, sempre a marzo, in un video da 31 milioni di visualizzazioni e l’ex re degli scacchi Garry Kasparov l’ha intervistata nel 2017 in una memorabile edizione del Web Summit a Lisbona. Ha polemizzato con Elon Musk sui pericoli che le Ai rappresenterebbero, Campionessa dell'Innovazione per il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp), primo robot ad aver ricevuto la cittadinanza, nel suo caso dall’Arabia Saudita. La Ava del film Ex Machina di Alex Garland è stata costruita a sua immagine e somiglianza.

 

 

Per David Hanson è intrattenimento e l’ha dichiarato quando ci parlammo a dicembre del 2019. L’altro genitore di Sophia, quel Ben Goertzel che gestisce i suoi algoritmi, ha idee diverse e progetti che sempre più spesso si sono incrociati con la blockchain, usata anche nel progetto SingularityNet. Stavolta la criptovaluta però non c’entra, l’Nft serve per garantire a chi acquisterà i suoi quadri che si tratta di opere originali anche se replicabili.  

"Quando si crea un'opera d'arte si verifica un evento misterioso, enigmatico e magico”, spiega la stessa Sophia in un commento generato dalla sua intelligenza artificiale e rivisto poi da mano umana. “L'opera assume vita propria, sviluppa una propria personalità, suggerendo l’idea di poter diventare un soggetto parte della natura. Questo sono io e la mia posizione enigmatica (…) tra i mondi. In questi giorni sto sperimentando la misteriosa dualità di essere artista e opera d'arte. Il 23 marzo alle sei di pomeriggio (le 11 di notte ora italiana, ndr), diventerò l'arte e l'artista, l'alfa e l'omega. Unisciti a me mentre ci muoviamo verso un nuovo paradigma nel quale robot ed esseri umani partecipano insieme al processo creativo".

 

Il progetto di approdare al mercato milionario delle aste è precedente al boom dell’Nft di questo marzo imprevedibile. L’intuizione risale a fine del 2020 quando Andrea Bonaceto e Marcello Mari, esperto di criptovalute, blockchain e parte del gruppo di SingularityNet, pensarono ad una sorta di manifesto sul “nuovo paradigma” dell’umanità al tempo degli androidi e delle Ai in forma di opera d’arte e lo presentarono a David Hanson. “A lui piacque quell’idea”, ricorda Bonaceto che ha iniziato a dipingere dopo esser stato folgorato dal saggio Lo spirituale nell’arte scritto da Vasilij Kandisky nel 1910. “Perché è un’artista. Sophia è un’opera che ora crea opere. Poi certo, qualcuno criticherà l’operazione, ma poco importa”.

 

 

“L'aurora della pittura, che Kandinsky crede di annunciare, si riverbera anche sulle sue pagine, che ci appaiono insieme incerte e perentorie, divise tra ombra e chiarore", scriveva la storica dell’arte Elena Pontiggia nella postfazione di Lo spirituale nell’arte. I quadri di Sophia e dell’artista italiano con la passione per le criptovalute e la tecnologia non potevano arrivare in un momento migliore: il tempismo è perfetto, l’arte ai tempi del Nft è sulla bocca di tutti. Ma che basti a lasciare un segno e a diventare autentica 'aurora' è tutt’altra questione.